
Pranayama - scuola del respiro
Non importa cosa mangi, quanto esercizio fai, quanto sei magro o giovane o saggio.
Nulla di tutto questo conta, se non respiri correttamente.
Scuola del respiro, pranayama e prana vidya
Respirare è la funzione più vitale che coinvolge aspetti fisici, mentali, emozionali, psico-somatici ed energetici. È il processo fondamentale alla vita eppure è l’atto più inconsapevole, più frettoloso, inesatto e incompleto che compiamo. Respirare nel modo giusto e beneficiare degli effetti è un’arte biologica, esistenziale, fisiologica che dobbiamo recuperare per riconoscere e rieducare di nuovo un gesto naturale.
I corsi si svilupperanno in incontri settimanali (vai all’orario dei corsi) e di approfondimento nei weekend
Il corso si sviluppa attraverso un percorso progressivo:
- Scuola del respiro
- Pranayama
- Prana vidya
Scuola del respiro
Programma del corso settimanale
- Cenni di anatomia e fisiologia dei processi respiratori
- Funzioni del naso e norme di manutenzione ordinaria attraverso la naturopatia dello yoga e dell’ayurveda
- Diaframma: il muscolo sconosciuto fondamentale per i processi del respiro
- Il respiro e il nervo vago: equilibri del respiro e del sistema nervoso vegetativo
- Il respiro completo (o yogico) addominale, toracico e clavicolare (toracico alto)
- Proporzioni e tempi: inspirazione ed espirazione; alto-torace e basso-addome
- Respiro orizzontale e verticale
- Esercizi per l’apertura della cassa toracica e per rendere più consapevole e funzionale il diaframma e i polmoni
- Ascolto della respirazione, consapevolezza del respiro, come abituarsi ad essere collegati e presenti al respiro, semplici tecniche di concentrazione e attenzione con il respiro
- Respiro lento, respiro veloce, respiro proprio : analisi della impronta respiratoria personale, valutazione dei limiti e delle abitudini respiratorie
- Relazioni psicosomatiche del respiro e dell’apparato respiratorio
- L’importanza della ionizzazione dell’aria: qualità dell’aria, luoghi aperti, spazi chiusi, inquinamento outdoor e indoor.
- Aromaterapia: utilizzo degli oli essenziali per la respirazione, l’ambiente e la salute dell’apparato respiratorio
Il corso è rivolto a:
- Chiunque voglia apprendere una respirazione corretta e consapevole
- Chi ha necessità di alleviare stati di ansia, agitazione, irrequietezza, confusione mentale, insonnia, attacchi di panico, balbuzie (questi stati emozionali si accompagnano e sono preceduti solitamente da una scorretta e disordinata respirazione)
- Chi deve migliorare la capacità respiratoria nei casi di prolungato utilizzo della voce (insegnanti, cantanti, conferenzieri, ecc): la respirazione è il fondamento della voce e di conseguenza del giusto comunicare
- Chiunque voglia integrare una corretta respirazione in qualunque pratica sportiva dal nuoto, al running, fino all’apnea subacquea (le fasi della respirazione yoga includono anche stati di apnea definiti kumbhaka),
- Chi voglia perfezionare la pratica dello yoga, delle arti marziali, della meditazione.
Insegnante
Pranayama
La respirazione nella tradizione yoga è una modalità fondamentale che, dall’apprendimento di una corretta modalità respiratoria, si sviluppa fino alle raffinate e sottili tecniche del pranayama. Nel pranayama si verifica la stretta relazione tra la mente, il respiro e l’energia pranica: letteralmente ayama - estensione e prana - soffio vitale, nello yoga definito prana (in altre culture ki, chi, energia bioplasmatica, ecc.)
Programma generale
- Cenni di anatomia e fisiologia dei processi respiratori
- Funzioni del naso e norme di manutenzione ordinaria attraverso la naturopatia dello yoga e dell’ayurveda. Neti lota: pulizia del naso con acqua e sale. Oleazioni con oli vegetali, oli essenziali e indicazioni dell’ayurveda.
- Analisi e conoscenza dei diaframmi corporei: cranico, addominale, pelvico/bacino, buccale/cervicale. Metodiche di controllo, funzionalità.
- Esercizi, movimenti, asana, consapevolezza fisica: l’intelligenza del corpo per utilizzare il corpo intero che respira
- Metodiche di rilassamento per favorire il controllo di un respiro rilassato
- Asana yogiche sedute per il pranayama
- Espansione dei processi respiratori finalizzati al pranayama: Puraka- inspirazione; recaka- espirazione. Tempi, proporzioni e rapporti delle fasi del respiro
- Propedeutica del pranayama
- Analisi dei Pranayama classici nella tradizione yoga
- Tipologie di pranayama: equilibranti, stimolanti, sensibilizzanti, calmanti
- Anatomia sottile: i pancha prana e le tecniche del respiro e pranayama
Kumbhaka
- Abituarsi a “non respirare”: gradualità, leggerezza, adattamento per sospendere il respiro senza tensioni
- Kumbhaka: le apnee yogiche del pranayama. A polmoni pieni (antara kumbakha), a polmoni vuoti (bahya kumbakha)
- La mente, il prana e la sospensione del respiro.
Mudra e bandha per il pranayama
Il classico percorso dello hatha yoga come indicato dai testi tradizionali, avendo come orientamento il prana, si svolgerà con un percorso preciso e progressivo:
1. Shat karma: purificare e riequilibrare l’intero sistema psico fisico con delle pratiche di purificazione utili ad armonizzare i dosha
2. Asana: fluidificare il prana attraverso le nadi e avere la stabilità del corpo e della mente
3. Pranayama: estendere e accumulare il prana
Seguono altri due aspetti operativi a completamento per controllare e canalizzare il prana:
4. Mudra
La parola sanscrita mudra è tradotta con 'gesto' o 'atteggiamento". I mudra possono essere spiegati come gesti o atteggiamenti psichici, emozionali, devozionali o estetici. Gli yogi hanno sperimentato i mudra come modalità del flusso dell'energia designate a collegare la forza pranica individuale con la forza cosmica o universale. Mudra è definito anche come 'sigillo', 'scorciatoia' o 'circuito di deviazione". I mudra sono una combinazione di movimenti fisici sottili che modificano lo stato d'animo, l'attitudine e la percezione e che rendono più profonda la consapevolezza e la concentrazione. Un mudra può coinvolgere tutto il corpo in una combinazione di asana, pranayama, bandha e tecniche di visualizzazione o può essere una semplice posizione della mano. I mudra sono introdotti dopo che si è raggiunta una certa capacità nella pratica di asana, pranayama e bandha, e dopo che sono stati eliminati i blocchi più grossolani.
Da Asana, Pranayama, Mudra,Bandha (ed .Satyananda Ashram Italia)
5. Bandha
La parola bandha significa stringere, chiudere, tenere. Lo scopo di queste tecniche è di bloccare i prana in specifiche aree per dirigerne il flusso. Secondo la tradizione più classica sono in relazione ai granthi ( nodi psichici ed energetici) relativi alla sushumna.
La radice verbale yam ha in questo senso un ruolo preminente nella prassi yogica. Termini fondamentali come yama, niyama, samyama, come pure pranayama, sono costituiti da questa radice che evidenzia la centralità dell’elemento ‘custodia’, ‘vigilanza’, ‘difesa’, ‘cura’, ‘preservazione’ che la disciplina interiore (yoga) mette in atto. Non si tratta quindi di controllo o dominio nel senso che comunemente tendiamo a dare, quanto di ‘covare’, ‘riscaldare’, ‘nutrire’, ‘proteggere’ lo stato di unificazione interna che la prassi yogica attua. Il controllo è spesso inteso come una qualità costrittiva del percorso ascetico, senza comprenderne la più vasta portata. Yam è sostenere, tenere, reggere, stabilire, non smuovere, prima e piuttosto che: tenere a bada, frenare, controllare. In ogni caso il freno che la radice verbale prevede è all’insegna del custodire/proteggere piuttosto che dell’irrigidire/bloccare.
Dalla rivista "Appunti di viaggio" n.123 (sett-ott 2012) di Gioia Lussana
Ayurveda e pranayama
Costituzioni ayurvediche (prakriti): la respirazione e specifici pranayama
L’integrazione con la medicina ayurvedica ci apre alla possibilità di personalizzare la pratica del pranayama secondo la propria e specifica costituzione, in relazione ai cicli quotidiani, stagionali, al fondamentale riequilibrio dei dosha (vata-pitta- kapha). Il Prana è di fondamentale importanza per entrambe le vie, è un legame sottile e profondo che li unisce e li completa, dove il prana nello yoga è rivolto verso una auto-realizzazione spirituale e il prana nell’ayurveda al potere di guarigione e al rafforzamento dei sistemi vitali (la vis medicatrix naturae)
Tecniche di purificazione
La visione yogica ed ayurvedica indicano che la condizione di disintossicazione psico-fisica favorisce il fluire del prana nelle nadis e negli srotas e che le tossine (ama) ostacolano la presenza e il fluire del prana.
Mangiare aria e mangiare cibo: respirare e alimentarsi
Relazioni tra una alimentazione equilibrata per favorire la pratica del pranayama.
La meditazione e la respirazione
Pranayama per la meditazione
Ritmi e cicli del respiro e del prana: lo svara yoga
l termine svara può essere tradotto come movimento, ciclo, ritmo, come alternanza del respiro. Per lo svara yoga respirare non è un semplice atto fisiologico, ma sottintende un'azione a livelli più profondi; il respiro riveste una tale importanza che per il suo tramite possiamo realizzare lo stato finale di reintegrazione, di unione, cioè di yoga. Uno dei ritmi che possiamo cogliere con più evidenza e che riveste una fondamentale importanza per lo svara yogi è il respiro alternato delle due narici dove la respirazione si alterna con un ritmo che può variare da 60 o 90 minuti. Quando vi sarà la predominanza del respiro nella narice destra avremo una maggiore attivazione di uno specifico flusso pranico, in questo caso della surya-nadi (nadi del sole) e per la narice sinistra chandra-nadi (nadi della luna). Il termine nadi indica la via, il canale o più precisamente il flusso attraverso il quale si muove l'energia pranica. In relazione al respiro destro vi è non solo la nadi della forza vitale del prana, ma anche il sistema nervoso autonomo simpatico e della parte destra del corpo. Alla nadi lunare il collegamento con l'energia mentale (chitta), il sistema nervoso parasimpatico e la parte sinistra del corpo. Solo quando questi due svara (vama-svara, lo svara destro e dakshina-svara, quello sinistro) più noti come ida-nadi e pingala-nadi, saranno posti in una condizione di equilibrio si manifesterà l'attività di sushumna: la nadi principale collocata in relazione alla colonna vertebrale. Lo svara yoga è una forma di yoga completa che racchiude in sé conoscenze dell’hatha yoga (pranayama e mudra), della tradizione del Tantra con la consapevolezza della fisiologia sottile (nadi, chakra e kosha) e della concentrazione sugli yantra.
Nello svara yoga troviamo lo studio delle relazioni astronomiche e astrologiche con i flussi del prana, di tecniche esoteriche come la meditazione sull’ombra a fini divinatori e, aspetto fondamentale, la conoscenza dei Tattva (elementi sottili fondanti la realtà materiale).
Yoga danda
Conoscere “il bastone dello yoga”, strumento per agire sui cicli del respiro attraverso i punti di riflesso.
Applicazioni
- Integrazione di una scuola del respiro e del pranayama in ambiti diversi: yoga terapia, programmi sportivi, percorsi psicologici, ambito pedagogico, integrazione a terapie naturali.
Introduzione al Prana Vidya
Nella antica tradizione yoga, la conoscenza del Prana ha sviluppato un percorso yogico detto Prana Vidya ( dove vidya, dalla radice vid, ha il significato sia di vedere che di conoscere) o noto, più direttamente, come Scienza del Prana. Il Prana Vidya trattando il risveglio del Prana shakti ha le sue origini dalla tradizione del Tantra.
Lo scopo di questa via yogica è di risvegliare la conoscenza e l’espansione del prana nel corpo e nella mente. Permette di divenire consapevoli del prana per saperlo indirizzare a scopi di guarigione, di riequilibrio, di risveglio delle potenzialità latenti nella esistenza umana.
Richiede una conoscenza di alcune tecniche fondamentali del percorso yogico (così come indicato secondo la linea di insegnamento del metodo Satyananda):
- hatha yoga (asana, pranayama, mudra e bandha)
- pratica dello Kaya Stairyam: immobilità prolungata del corpo per evitare che qualsiasi movimento disturbi la concentrazione e l’osservazione interiore
- yoga nidra
- sistemi di meditazione come lo chidakasha dharana: l’osservazione dello spazio psichico delle mente
- pratiche dirette per la purificazione il risveglio dei chakra e degli elementi sottili come il chakra shuddhi, il tattwa shuddhi e il kriya yoga.
Si pone al culmine di una approfondita pratica yogica, ma alcune tecniche fondamentali sono accessibili a tutti. Nelle fasi iniziali possiamo collocare anche alcune semplici operazioni (kriya) di ricarica pranica e la conoscenza delle fonti di assimilazione del prana.
L’importanza della personalizzazione
Si potranno effettuare incontri personalizzati di scuola del respiro, programmi specifici di pranayama e in accordo con l’insegnante pratiche mirate di prana vidya.
Il corso è particolarmente consigliato ai praticanti di yoga che desiderano intraprendere o perfezionare il proprio programma di yoga.
L’arte del respirare
La nuova scienza per rieducare un gesto naturale
Vai all'articolo di Maurizio Di Massimo su Meer
Se dovessi limitare i miei consigli per una vita più sana a uno solo, sarebbe semplicemente imparare a respirare meglio.
- Andrew Weil, medico