Piante curative tra Oriente e Occidente

Piante curative tra Oriente e Occidente

La globalizzazione, che ha reso questo pianeta come un villaggio globale, ha permesso non solo la distribuzione di merci, mode e persone, ma ha creato la diffusione e la conoscenza delle  metodologie curative di diversi paesi e, in particolar modo, delle tradizioni erboristiche. Possiamo accedere alle conoscenze terapeutiche della medicina ayurvedica, cinese, tibetana, sud americana, che utilizzano migliaia di erbe officinali di comprovata efficacia. Questo, non sempre garantisce la reperibilità, la disponibilità e la verifica di qualità delle materie e dei componenti fondamentali. Da qui l’esigenza di trovare corrispondenze, analogie, similitudini terapeutiche e fitoterapiche delle diverse piante officinali occidentali con quelle di altri luoghi, per fornire al terapeuta, o per uso personale, l’occasione di poter utilizzare, quando possibile, piante e sostanze di facile reperibilità locale. Una rassegna dedicata a piante, sostanze corrispondenti o sostitutive di pari efficacia, non solo per analogie botaniche, ma per uguaglianze energetiche e, sopratutto, caratterizzate da una efficace concretezza curativa.

Conduzione Maurizio Di Massimo 
Ricercatore ed esperto in Ayurveda, Spagiria, Fitoterapia, Alchimia e Yoga
 

Presentazione del corso in presenza e online

Domenica 10 novembre ore 15-16
 

Dove

Studio Varuna - Riccione (RN) e online
 

Date del corso in presenza e online

17 novembre, ore 15.30 - 18.30
24 novembre, ore 15.30 - 18.30
1 dicembre, ore 15.30 - 18.30
7 dicembre, ore 15.30 - 18.30
15 dicembre, ore 15.30 - 18.30
Sarà resa disponibile la registrazione della lezione
 

Informazioni

Per riservare il tuo posto in presenza o online per la presentazione, per ulteriori informazioni sul corso, per ricevere il programma dettagliato e per iscriverti: Erika 371 571 8276.
Iscrizioni aperte fino al 14 novembre

Richiedi informazioni sul corso

 

Programma del corso

Tradizione ayurvedica
La fitoterapia secondo la tradizione ayurvedica.
Dravya  Guna : parte dell’ayurveda che si occupa delle sostanze medicinali, comprese le piante.
Dravya = sostanze.  Guna =proprietà  e di conseguenza dei loro effetti : Karma
Analisi del sistema di classificazione energetica delle piante:
- Sapore (rasa);
- 5 elementi (tattwa);
- Potere riscaldante o raffreddante (virya);
- Sapore post-digestivo (vipaka);
- Altre proprietà speciali-specifiche (prabava).
17 nov. ore 15.30 - 18.30

Spagiria alchemica 
L’alchimia spagirica è il riconoscimento della sacralità delle piante, del loro collegamento con il macrocosmo, della scoperta di simboli, forme ed energie nel mondo vegetale.
- Introduzione generale all’alchimia: cenni di storia e analisi dei significati della ricerca alchemica.
- Zolfo-mercurio-sale: struttura energetica e filosofica nella natura.
- L’alchimia spagirica operativa nel mondo vegetale: separo-purifico-riunisco.
- Gli elementi sottili (terra-acqua-fuoco-aria) e relazioni con gli stati energetici delle piante ( caldo-freddo-umido-secco)
24 nov. ore 15.30 - 18.30

Piante curative tra oriente ed occidente - Parte prima
Comparazioni, integrazioni e sinergie
Alcune delle piante ayurvediche trattate: Ashoka (Saraca asoca), Bringaraja (Eclipta alba ), Amalaki o amla (Emblica officinale), Mahabala (Sida cordifolia), Vacha (Calamo aromatico), Brahmi (Bacopa monnieri e Gotu kola), Aswagandha (Whitannia sonnifera), Neem (Azadirachta indica ), Shatavari (Asparagus racemosus ), Jatamansi (Nardostachys jatamansi ), Manjishta (Rubia cordifolia), Shikaikai (Acacia concina ), Guduci (Tinospora cordifolia), ecc.
1 dic. ore 15.30 - 18.30

Piante curative tra oriente ed occidente - Parte seconda
Comparazioni, integrazioni e sinergie
7 dic. ore 15.30 - 18.30

Oli vegetali - Oleoliti fitoterapici - Oleoliti cromatici e con gemme, cristalli e pietre
- Cenni botanici e storici
- Gli oli vegetali (jojoba, argan, mandorle, rosa mosqueta, albicocca,  moringa, ecc)
- Usi terapeutici, alimentari e cosmetici
- Caratteristiche, qualità, impieghi
- I burri vegetali
- Cos’è un oleolito. Come crearlo con piante officinali e aromatiche
- Oleoliti cromoterapici: come energizzare gli oli con la luce, i colori, le gemme preziose e cristalli
15 dic. ore 15.30 - 18.30

Contributo di partecipazione

Il contributo per il corso completo, comprensivo delle cinque lezioni è di euro 350.
È possibile rateizzare il pagamento in tre rate attraverso Paypal, o versare in una unica rata tramite bonifico bancario.
Le registrazioni saranno rese disponibili.

Programma generale e approfondimenti

La fitoterapia tradizionale ed antica in ogni parte del mondo, si basa non solo sull’azione curativa derivante da un empirismo così collaudato nel corso del tempo, da risultare con una azione farmacologica scientifica, come ne dimostrano le attuali ricerche, ma dal fatto che il mondo vegetale viene considerato ricettacolo di forze, energie e proprietà nascoste: le piante come esseri viventi portatrici di segni, simbologie, mitologie e archetipi. Questa sinergia di fattori universali espande e completa l’azione curativa, permettendo di comparare e integrare piante estranee geograficamente e culturalmente. Se il preparatore ayurvedico utilizza il termine “pitta” per un vegetale, sappiamo che sta parlando dell’elemento fuoco; mentre l’erborista alchemico lo definirà caldo e secco (secondo l’intensità di primo, secondo, terzo, o quarto grado), e non saremo lontani dalla scienza erboristica cinese che utilizzerà lo stesso termine di analisi. Se lo spagirista alchemico occidentale, accogliendo la tradizione antica che attribuisce l’alloro (Laurus nobilis) come una pianta sacra ad Apollo, comprenderà che è un vegetale legato al sole, alla luce e con una energia secca, calda. La sua classificazione energetica non sarà cosi distante da altre tradizioni orientali, se non solo nelle terminologie. Certamente dobbiamo ricordare che il luogo dove crescerà la pianta sarà influenzata dal clima, insolazione, temperature, chimica del terreno e questo determinerà la specificità curativa  irripetibile di alcune piante officinali.

 

Ayurveda e alchimia spagirica

Ayurveda
Per l'intento e le finalità di questo corso, approfondiremo le conoscenze della tradizione ayurvedica che conserva la ricchezza di una fitoterpia composta da migliaia di piante. L'India è il Paese al mondo dove vi è il maggior utilizzo delle piante officinali o medicinali. Le condizioni climatiche determinano una grande biodiversità: si calcola la presenza di 8000 specie diverse, circa un quarto delle specie note al mondo che sono 30.000. Esistono centinaia di testi antichi che documentano la preparazione di oltre 10.000 composti a base di erbe.
Le erbe  officinali sono considerate come Ratnas cioè gemme preziose di origine divina.
La tradizione medica indiana include:
1. L’Ayurveda legata alla grande tradizione sanscrita e induista (con grandi differenze tra il Nord e il sud dell'India)
2. La medicina Siddha
3. La medicina Unani
4. La medicina Tibetana =  Swa-rigpa
5. La medicina popolare e tribale. Sistemi di conoscenza tramandati oralmente legati all'eco sistema e alla tradizione culturale specifica. Esistono circa oltre 4.600 differenti comunità etniche in India e ognuna con il suo particolare tipo di sapere in riguardo alla salute. Almeno 600.000 donne si occupano dei parti e delle cure durante la gravidanza coprendo così bisogni del 90% della popolazione femminile, inoltre migliaia di monaci erranti, aggiustaossa, erboristi e sciamani sono specializzati nei diversi campi della medicina popolare. Una ricerca condotta in un villaggio mostrava che una normale casalinga del Maharashtra, senza istruzione, conosce da 50 a 60 trattamenti casalinghi, così anche gli abitanti dei villaggi conoscono circa 350 piante da usare in diverse situazioni.
Fonte: Forest medicine-Centro orientamento educativo

 

Possiamo suddividere l’ambito fitoterapico ayurvedico in:
1. Una fitoterapia legata ancora alle tradizioni popolari tramandate solo nell'ambito ristretto della famiglia o nei piccoli ambiti sociali del villaggio o di aree rurali, affidate al “medico scalzo” o alle donne depositarie delle conoscenze basilari, delle ricette casalinghe, empiriche o efficaci, attraverso piante selvatiche dell'orto o del giardino di casa. Una tradizione orale, non meno importante, tramandata dai sadhu, yogi erranti e  girovaganti, che portano in ogni angolo del paese antiche conoscenze, formulazioni di rimedi e preparazioni riservate.
2. Fitoterapia tradizionale legata ai testi classici gestita da piccoli laboratori e vaidya ortodossi che sono ancora i classici farmacisti esperti in galenica, anche qui le linee generazionali familiari hanno un ruolo importante, con l’utilizzo di una raccolta ancora spontanea o mediamente coltivata delle piante.
3. Una fitoterapia moderna delle grandi ditte multinazionali, attraverso laboratori di ricerca avanzati con coltivazioni specializzate, ma con il problema dato dall’apporto di piante spontanee oramai insufficiente.

Inoltre:
- La scienza della lunga vita (letterale traduzione di ayurveda) per la sua antichità e la sua modalità di medicina strutturata già alcuni millenni fa, ha influenzato anche le altre medicine orientali, con echi fino alla tradizione medica greca antica.
- Il suo sistema di indagine e classificazione sulla energia delle piante officinali è una metodologia pratica applicabile universalmente.
- È una conoscenza medica nata dalla comunione profonda che gli antichi rishi riuscirono a creare con il mondo vegetale, una unione che gli permise di scoprirne i molteplici segreti curativi in maniera sottile e perfezionata. Attraverso un “laboratorio di analisi” strutturato solo sulla percezione della cosa-in -sè, cioè con il metodo del samyama yogico (combinazione armonica di concentrazione, meditazione e unione del samadhi, senza separazione tra soggetto- oggetto- atto della percezione) che gli permise di cogliere l’essenza conoscitiva dell’oggetto di studio.
- È una filosofia della salute e del saper vivere che ci indica una visione cosmica, unitaria della creazione, dell’universo, dove l’essere umano, le piante, gli animali, non sono separati tra loro, come è  ben espresso nella Chandogya Upanishad:

L’essenza di tutti gli esseri è la terra. L’essenza della terra è l’acqua. L’essenza dell’acqua sono le piante. L’essenza delle piante sono gli esseri umani

 

Alchimia e Occidente

Per la tradizione occidentale beneficeremo della tradizione alchemica, in particolare di quella che viene definita, per praticità, alchimia verde, cioè la spagiria (anche se, per l’esattezza, la spagiria non si occupa solo del mondo vegetale). L’alchimia ha radici in una conoscenza antichissima applicata in ogni parte del mondo (abbiamo tradizioni alchemiche arabe, cinesi, della Grecia antica, egiziane, dell’India) e tuttora numerosi  medicinali ayurvedici composti di metalli o minerali derivano dalla tradizione alchemica tantrica.
La spagiria è un termine che indica, tra le accezioni più note, la modalità di separare i componenti di un prodotto, escludere la parti inerti e inutili in termini farmacologici per poi riunire i componenti, ottenendo un prodotto purificato, bio-disponibile ed efficace, considerando il fito-complesso nella sua totalità e potenzialità. Come le diverse fitoterapie tradizionali, anche la spagiria considera la pianta come vibrante alle forze della natura e ai tempi stagionali, planetari, circadiani. Nel mondo vegetale spagirico i termini filosofici ed energetici classici di Sale, Mercurio e Zolfo corrispondono:
- Sale: la parte strutturale, minerale e sali della pianta estratti per calcinazione
- Mercurio: la condizione energetica, vitale, il prana, il chi o ki e l’alcool estratto per fermentazione
- Zolfo: la specifica personalità vegetale, gli olii essenziali estratti per distillazione.
L’alchimia spagirica sarà utile guida di comparazione attraverso i riferimenti astrologici-planetari collegati al mondo vegetale che sono di applicazione universale.

Non escluderemo delle incursioni comparative nella medicina tradizionale cinese (M.T.C.), che come la tradizione ayurvedica ha una storia medica e fitoterapica millenaria, della medicina tibetana (che è poi una forma di ayurveda antica e originaria) e della tradizione erboristica popolare che raccoglie conoscenze variegate.

Infine vorrei ricordare che non esiste un solo alfabeto o lettera che non sia un mantra, suono, vibrazione
Che non esiste una sola pianta che non sia una medicina
E che non c’è una sola persona che sia inutile
Ciò che è raro nell’universo sono un uomo e una donna saggi che sappiano utilizzare questi alfabeti, erbe, persone per un lavoro buono ed appropriato.