Cibo per il corpo, cibo per lo spirito. Ciclo di conferenze
Eremo di Montegiove - Fano
La relazione tra il sacro e il nutrimento è ricorrente nelle tradizioni religiose e nei libri sacri di quasi tutti i popoli antichi, dove il cibo era sacralizzato come alimento per il corpo e lo spirito e l’atto del nutrirsi come punto di confluenza e unione delle forze della natura, divine e terrestri. Ogni tradizione spirituale ha sempre sottolineato come, nel rigore della disciplina, anche il cibo dovesse essere scelto come uno degli strumenti per affinare corpo, mente e spirito: da qui l’esigenza dell’osservanza vegetariana basata sulla non violenza nelle tradizioni orientali, delle norme di comportamento alimentare nelle tradizioni monastiche, o nell’applicazione del digiuno. Non fu stabilito un patto eterno ed universale nello “spezzare il pane e bere il vino” e tuttora in ogni piccolo tempio o capanna dell’India, non vi è una continua offerta di una parte del cibo alla divinità, al fuoco che lo ha cucinato, ai viandanti e agli animali? O lo squilibrio della ricchezza e della povertà nel nostro mondo non è anche nell’indifferenza di chi mangia in eccesso?